Mercato del charter: opportunità di reddito per gli armatori privati

Il mondo della nautica da diporto sta vivendo una trasformazione significativa: la crescente domanda di charter, sia in Italia che all’estero, sta aprendo nuove e interessanti opportunità di reddito per gli armatori privati.

Se possiedi un’imbarcazione, ma non la utilizzi tutto l’anno o vuoi semplicemente ottimizzarne il potenziale economico, il mercato del charter rappresenta una strada concreta per trasformare la tua passione in una fonte di guadagno.

Il mercato del charter nel contesto attuale

Negli ultimi anni il charter nautico ha registrato una crescita costante grazie a una serie di fattori convergenti: il desiderio di vacanze all’aria aperta, la flessibilità di un’esperienza personalizzata rispetto ai tradizionali pacchetti turistici, e la diffusione di piattaforme digitali che facilitano l’incontro tra domanda e offerta.

In Italia, con le sue coste estese e i numerosi porti turistici di alto livello, la nautica da diporto rappresenta una risorsa strategica sia per il turismo che per il settore economico legato al mare.

Ma cosa significa tutto questo per un armatore privato?

Mettere in charter la propria barca può significare non solo ammortizzare i costi di gestione ordinaria (ormeggio, manutenzione, assicurazione), ma anche generare un reddito aggiuntivo interessante, soprattutto in periodi dell’anno in cui l’imbarcazione sarebbe altrimenti ferma.

I vantaggi per l’armatore privato

1. Ottimizzazione dei costi di gestione

Possedere una barca comporta inevitabilmente una serie di spese fisse e variabili: ormeggio, manutenzione ordinaria e straordinaria, carburante, assicurazione, tasse di possesso.

Questi costi possono essere anche piuttosto elevati, specialmente per imbarcazioni di dimensioni importanti.

Mettere la propria barca in charter permette di generare un flusso di cassa che può coprire, in parte o in tutto, queste spese.

In pratica, se il charter viene organizzato correttamente, si passa da un costo netto a un bilancio più equilibrato, che in alcuni casi può diventare positivo, garantendo un ritorno sull’investimento.

2. Valorizzazione dell’imbarcazione

Un’imbarcazione utilizzata regolarmente e mantenuta in cattive condizioni perde valore più rapidamente.

Consentire a terzi di noleggiare la propria barca implica una maggiore attenzione alla cura e alla manutenzione, fattore che contribuisce a mantenere alta la qualità e il valore del mezzo nel tempo.

Inoltre, un’imbarcazione che si vede spesso in navigazione e in buone condizioni tende ad avere una reputazione migliore sul mercato del second-hand, facilitando una futura vendita.

3. Opportunità per chi non naviga spesso

Molti armatori privati non utilizzano la propria barca con la frequenza che avrebbero voluto per via degli impegni personali o lavorativi.

I periodi in cui la barca resterebbe ferma costituiscono quindi una buona occasione da sfruttare nel mercato del charter. Invece di vedere l’imbarcazione inattiva, si può trasformare questo tempo in un’opportunità di guadagno, permettendo a terzi di vivere l’esperienza del mare.

Come mettere la barca a disposizione per il charter

Passare da un uso privato a un modello di utilizzo a fini commerciali richiede un po’ di preparazione e organizzazione:

  1. Verifiche normative e assicurative: prima di tutto, è necessario assicurarsi che la barca sia conforme alle normative locali per il noleggio e che la propria polizza assicurativa copra anche i periodi di charter. Potrebbe essere necessario stipulare un’assicurazione con clausole specifiche per la navigazione commerciale e per la tutela dei passeggeri.
  2. Preparazione dell’imbarcazione: la barca deve essere in perfetto stato di manutenzione, con tutti gli impianti funzionanti e in sicurezza. È consigliabile investire in un allestimento che migliori il comfort per gli ospiti, rendendo l’esperienza di noleggio piacevole e indimenticabile.
  3. Definizione del modello di charter: esistono diverse formule, dal charter con skipper a quello bareboat (senza equipaggio), tutte con i loro vantaggi e rischi. Il charter con skipper è sicuramente più indicato per armatori privati che non desiderano rinunciare al proprio comfort e preferiscono affidare la conduzione a un professionista.
  4. Collaborazione con agenzie o piattaforme specializzate: affidarsi a professionisti o piattaforme digitali di noleggio barche facilita la gestione di tutte le pratiche burocratiche, il marketing, la stipula dei contratti e la selezione degli ospiti.
  5. Strategia di prezzo e promozione: capire il valore di mercato della propria imbarcazione, valutare la concorrenza, fissare un prezzo competitivo e comunicare efficacemente sono passaggi fondamentali per massimizzare il ritorno economico.

I numeri del settore: quanto si può guadagnare?

Il reddito derivante dal charter dipende da molte variabili: dimensioni e tipologia dell’imbarcazione, periodo dell’anno, zona di navigazione, servizi inclusi e modo di gestione.

In generale, un’imbarcazione dai 10 ai 15 metri può generare sia in alta stagione che nei mesi intermedi introiti che variano da qualche migliaio a oltre 10.000 euro a settimana.

Per chi decide di mettere a disposizione la barca per un’intera stagione, inserendola in circuiti di charter frequenti, il guadagno annuo può diventare significativo, arrivando a coprire o superare in alcuni casi i costi di proprietà.

In più, la flessibilità di poter utilizzare la barca in altri periodi resta un beneficio insostituibile.

Sfide e criticità

Come in ogni settore, anche nel charter esistono alcune sfide da affrontare:

Gestione degli ospiti: è fondamentale avere chiari i termini di utilizzo, evitare danni all’imbarcazione e garantire la sicurezza a bordo.

Coordinate temporali: la programmazione deve essere precisa per evitare sovrapposizioni tra uso privato e charter.

Rischio di usura: un utilizzo più frequente implica manutenzione più assidua e qualche rischio in più legato a malfunzionamenti o incidenti.

Tutte queste criticità possono però essere mitigate da una buona organizzazione, un’assistenza professionale e un’adeguata polizza assicurativa.

Il mercato futuro: digitalizzazione e sostenibilità

Nel futuro prossimo, il mercato del charter sarà influenzato da due tendenze principali: la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale.

Le app e le piattaforme online rendono il charter sempre più accessibile, con sistemi di prenotazione semplici e immediati, gestione smart dei documenti e comunicazioni trasparenti.

Al contempo, cresce la sensibilità verso l’impatto ambientale della nautica.

Sempre più armatori privati scelgono di mettere a disposizione barche con motori elettrici o ibridi, utilizzano protocolli di pulizia eco-friendly e promuovono una cultura di rispetto del mare tra gli ospiti.

Conclusioni

Il mercato del charter rappresenta oggi una grande opportunità di reddito per gli armatori privati che vogliono fare della loro passione un’attività remunerativa e sostenibile.

La chiave del successo sta nella cura del mezzo, nella professionalità nella gestione e nella capacità di adattarsi alle nuove tendenze di mercato, senza rinunciare al piacere di navigare.

Per chi sogna di trasformare il proprio yacht o la propria barca a vela in un vero investimento, il charter non è solo un’opzione, ma una strategia concreta per valorizzare al meglio ciò che si possiede e vivere il mare in modo ancora più intenso e arricchente.

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