Il foiling, tecnologia che permette alle imbarcazioni di “volare” sull’acqua grazie a idroali sommersi, sta ridefinendo il futuro della vela.
Dalle regate d’élite della Coppa America alle sfide offshore, questa innovazione combina velocità, efficienza e un fascino futuristico.
Ma è davvero destinata a diventare lo standard? Esploriamo tecnologie, applicazioni e limiti.
Dalla coppa America all’open ocean: l’evoluzione del foiling

La Rivoluzione della coppa America
Nel 2012, Emirates Team New Zealand introdusse per la prima volta il foiling nella Coppa America con un catamarano da 72 piedi, trasformando per sempre le regate.
Oggi, gli AC75 – monoscafi da 75 piedi – rappresentano l’apice di questa tecnologia:
- Foil Cant Arms: bracci idraulici regolabili che sollevano lo scafo, riducendo l’attrito e permettendo velocità superiori ai 50 nodi.
- Design ibrido: le ali sottomarine generano portanza, mentre la chiglia basculante (canting keel) garantisce stabilità.
- Energia a pedali: con l’introduzione dei “cyclors” (membri dell’equipaggio che generano energia tramite pedalò), il foiling diventa una sfida fisica e tecnologica.
Foiling offshore: la sfida delle lunghe distanze
Mentre la Coppa America punta su velocità e agilità, l’offshore richiede affidabilità e adattabilità.
Progetti come il MW40OF (un 40 piedi progettato per il foiling oceanico) dimostrano che la tecnologia può espandersi oltre le regate:
- Foils retrattili: ali arrotondate che si ripiegano per facilitare l’ormeggio e ridurre i rischi in mare mosso.
- Semi-Foiling: modalità “ibrida” che combina scivolamento e volo, ottimizzando le prestazioni con venti moderati (10-15 nodi).
- Autonomia e sicurezza: sistemi di controllo automatico della quota per evitare ribaltamenti, anche in condizioni estreme.
Tecnologie a confronto: prestazioni vs. accessibilità
Aspetto | Coppa America (AC75) | Offshore (MW40OF) |
---|---|---|
Velocità | Oltre 50 nodi | 19-30 nodi (dipende dal vento) |
Equipaggio | 8 professionisti | 5 persone |
Energia | Idraulica + cyclors | Sistemi elettrici/ibridi |
Costo | Decine di milioni di euro | Accessibile a team privati |
Il foiling di alto livello richiede investimenti colossali, ma progetti come il Persico 69F (una barca da regata foiling a costi contenuti) stanno democratizzando la tecnologia.
Sfide e limiti: perché il foiling non è ancora mainstream
Complessità Tecnica:
- Il volo richiede un equilibrio dinamico tra portanza, velocità e assetto. Senza sistemi di controllo computerizzati il rischio di ribaltamento è elevato.
- Le operazioni di manutenzione sono intensive, soprattutto per i foil esposti a corrosione e impatti.
Costi Proibitivi:
- Un AC75 costa oltre €10 milioni, mentre un foiling cruiser come il Peacoq inizia da €200.000. Resta una nicchia per appassionati facoltosi.
Adattamento alle condizioni meteo:
- In venti leggeri (<10 nodi) o mare agitato, il foiling perde efficacia, limitandone l’uso in crociera tradizionale.
Il futuro: tra elettrificazione e crociera
Propulsione Ibrida: l’accoppiata foiling + motori elettrici (come nel progetto Hydrofoil) potrebbe ridurre consumi e rumore, aprendo alla nautica da diporto.
Retrofit: aziende stanno sperimentando l’aggiunta di foil a barche esistenti, abbattendo i costi iniziali.
Regolamentazione: servono standard internazionali per la sicurezza, soprattutto in ambito leisure.
Conclusioni
Il foiling è già il presente della vela competitiva, come dimostrano la Coppa America e le classi olimpiche. Tuttavia, per diventare il futuro della crociera e dell’offshore, deve superare sfide tecniche ed economiche.
Con l’avanzare di materiali leggeri (grafene, compositi) e intelligenza artificiale, la transizione è possibile, ma richiederà tempo.
Per ora, restiamo incantati a guardare questi “uccelli d’acciaio” sfidare le leggi della fisica, pregustando un domani in cui volare sull’acqua sarà accessibile a tutti.